PREGHIERA : O mio Signore 
                    
                      O mio Signore, non mi hai chiesto di fare grandi cose, ma di amare e di soffrire per
                      Te, con Te, in Te. Già troppi fanno in buona fede cose che non sono tue. Signore, desidero
                      amare io in Te, per Te, con Te; desidero pregare, donarmi a Te e offrire tutta la mia sofferenza
                      per la conversione dei peccatori, per tutti i fratelli lontani da Te e desidero pregare per loro,
                      per farli uscire dal loro io egoistico, dai loro mali, da loro stessi. Sono malati, Signore, perché
                      non hanno Te; sono soli, perché non ti sentono nei loro cuori. Voglio farli risorgere in Te con
                      il tuo amore. Voglio pregare, pregare molto e soffrire per tutti loro, perché sono sicura che,
                      mentre io prego e soffro, Tu li guarisci e li liberi; mentre io li amo, Tu, o Dio, manifesti il tuo
                      amore nei loro cuori. Sono sicura che ogni barriera, ogni resistenza crolla per lasciare posto a
                      Te, che sei il liberatore, il salvatore, per lasciare posto alla conversione, alla gioia che non
                      hanno mai provato, alla fiducia che non hanno mai avuto, alla speranza, alla luce, che prima
                      non poteva entrare. Grazie, Signore, perché il fratello era morto ed è risuscitato, era perduto
                      ed è stato ritrovato. Amen. Nuccia.
                      Grazie, grazie, o mio Signore, perché resti sempre con la braccia aperte ad accogliere
                      chiunque riconosce il proprio peccato e crede nella tua infinita misericordia.
              TESTAMENTO SPIRITUALE 
                        
                (spedito da Nuccia a Federico Quaglini un anno prima della morte. Sulla busta c’era scritto: Io
                ero il chicco di grano, di buon seme di Dio. Quel seme ha dato i suoi frutti. Li affido a te che
                sei il vento, l’alito dello Spirito Santo) 
               ...........................................................................................................Catanzaro 20 /11/ 1995
                Sento che l’ora della mia dipartita si avvicina e cresce in me il bisogno di prepararmi
                al grande incontro. Prima, però, mio Signore, fa che mi congeda serenamente dal mondo.
                Voglio salutare gli amici del mio Getsemani, fare loro le mie ultime raccomandazioni,
                ringraziarli per avere spezzato con me il pane della sofferenza, di avere parlato il linguaggio dell’amore.
                
                Desidero consegnare loro il dono più grande della mia vita, la fede, che Tu
                gratuitamente, Signore, mi hai elargito, per comunicarmi la sapienza della Croce, farmi
                penetrare e accettare come servizio speciale il mistero del dolore. La fede è l’unico frutto
                della mia vita, un fiore prezioso alimentato nel silenzio dalla parola e profumato dall’acqua
                della grazia, mediante i sacramenti e la preghiera. Tu, Signore, non permettere che esso vada
                perduto, consegnalo per me ad altri fratelli, perché si propaghi come fuoco nel mondo per la salvezza delle anime.
                
                Desidero poi salutare la natura, sfogliare per l’ultima volta il grande libro della vita,
                che mi ha sempre parlato della potenza, della grandezza, della bellezza, della sapienza e
                dell’amore di Dio. Concedimi, Signore, di vagare un po’ nella natura per sentire ancora
                l’odore dell’erba e il profumo dei fiori. Fammi stupire ancora una volta dinanzi ad un cielo
                stellato, ad un nido di rondine, ad una farfalla. Voglio abbracciare, in uno sguardo pieno
                d’amore, tutto il creato e benedirti, ringraziarti per ogni cosa, opera delle tue mani. E’
                veramente commovente sapere che Tu, Padre buono, abbia fatto tutto per amore dell’uomo,
                tua creatura prediletta, e a lui tutto abbia donato e assoggettato l’universo! Grazie, Signore,
                per tanta tenerezza! La tua potenza d’amore faccia di me un cantore della tua grazia,
                trasformi il mio lamento in gioia perenne: un inno alla vita, che vinca la morte e sia
                messaggio di speranza per molte anime tristi. Il mio cuore esulta di gioia, se penso a Te, mio Dio.
                
                Ora è giunto il momento propizio per innalzarti la mia ultima preghiera, la più pura,
                quella della lode, ed invoco l’aiuto dello Spirito e di Maria Santissima per saperti lodare e
                ringraziare. La mia ultima preghiera vuole essere un magnificat, una esplosione d’amore e
                di gioia, per le meraviglie, che Tu, Signore, hai operato nella mia vita. Questo canto gioioso
                sia anche per voi, miei buoni fratelli e sorelle, la vostra preghiera. 
                
                Non piangete per la morte del corpo, ma per il peccato dell’umanità e adoperatevi per la pace, attraverso la gioia e
                l’amore di Cristo Gesù. Pregate e ringraziate il Signore, anche per me, perché Egli ha visitato
                la sua umile serva e l’ha trovata degna della sua grazia, della sua misericordia. Pregate così in
                memoria di me: “Grazie, Signore, per il dono della vita, grazie, perché mi hai predestinato
                alla croce, unendomi a Cristo nel dolore e ai fratelli nel vincolo indissolubile dell’amore.
                Grazie, Gesù, per aver trasformato il mio pianto in letizia, per esserti costituito
                mio buon cireneo, mio sposo e maestro, mio consolatore. Grazie per aver fatto di me il tuo
                corpo, la tua dimora, l’oggetto prezioso del tuo amore compassionevole, delle cure e
                dell’attenzione di tanti fratelli. Grazie di tutto, Padre buono e misericordioso! Ti lodo, ti
                benedico e ti ringrazio per ogni gesto d’amore ricevuto, ma soprattutto per ogni privazione sofferta.
                
                Voglio ringraziarti in modo particolare per il dono dell’immobilità, che è stato per me
                una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e di gratitudine, ed è stato per gli amici
                del mio Getsemani, esercizio di carità e di ogni altra virtù. Grazie, Signore, per tutte le mani,
                che mi hanno accarezzata e curata; grazie per i piedi, che sono venuti a trovarmi. Tutti sono
                stati per me le tue mani e i tuoi piedi, soprattutto quelli della mia dolcissima madre, rimasta,
                come Maria, sotto la croce fino alla fine.
                Fa scendere sui fratelli e sulle mie sorelle le tue speciali benedizioni e grazie.
                Riempili dei doni dello Spirito Santo e infuocali di amore, perché continuino ad evangelizzare
                il mondo, con le opere di carità. E voi, amici miei carissimi, state lieti nel Signore, nel
                vincolo dell’unità: pregate e operate il bene. Siate custodi dei vostri fratelli e insegnate loro
                l’amore con la vostra stessa condotta. Siate saldi in tutto coerenti al vangelo, pieni di zelo e
                d’amore per tutti. Ricordate che dall’amore riconosceranno che siete di Cristo; solo dalle
                opere buone molti saranno indotti a credere in Dio Amore. Solo l’amore salva. E un giorno
                tutti saremo giudicati sull’amore. Pregate allora perchè il Signore vi riempia del suo amore e
                vi rivesta dei suoi stessi sentimenti, per impiegare il vostro tempo fruttuosamente, lavorando
                nella vigna del Signore per l’edificazione del Regno. Ora termino: ogni volta che avrete
                bisogno di me, mi troverete tra i vostri ricordi. Sorridete sempre e ricordate che ogni volta
                che sorriderete io sorriderò con voi.
              